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ARCIPELAGO TOSCANO
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Istituito come parco nazionale nel 1989, interessa le Isole di Montecristo, Giannutri, Gorgona e Capraia (in itinere l’inclusione di Elba, Giglio e Pianosa), nell’ambiente marino sono notevoli: le praterie di Posidonia, gli anemoni marini, le gorgonie, il raro pesce luna, i delfini e sporadicamente la foca monaca e la balenottera comune.
spacer Capraia torre e castello spacer Capraia grotte
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Giglio rada spacer Portoferraio scoglio tramonto
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GORGONA
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La più settentrionale, la più piccola e la più verde isola dell’arcipelago toscano, lontana 34 km da Livorno, ha una forma irregolarmente quadrilatera, con lunghezza massima di 2,15 km, una larghezza di 1,5 km e una superficie di 2,23 km².
Interamente montuosa (elevazione massima, Punta Gorgona m 255), si presenta dirupata e quasi a picco nella parte occidentale, digradante invece con ondulazioni coperte di pinete (pino d’Aleppo), lecceti, macchia mediterranea e terrazzamenti coltivati in quella orientale.
L’imboccatura del porticciolo è dominata dalla Torre Nuova di epoca medicea.
Ogni martedì la Cooperativa Parco Naturale Gorgona organizza escursioni naturalistiche guidate (tel. 0586/884522), con partenza da Livorno. Essendo Istituto Penitenziario la visita è consentita solo su prenotazione.
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CAPRAIA
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La romana Capraria, distante circa 65 km da Livorno e 53 dal promontorio di Piombino, è un’isola intermante vulcanica di forma ellittica, lunga circa 8 km e larga 4 km per una superficie complessiva di 19,26 km². Conta 298 abitanti.
L’isola è montuosa ed è divisa da nord a sud fino ad 1 km dal mare da una catena di cime alte sui 400 m culminante nel Monte Castello m 447 che presenta nel versante orientale piccole valli solcate da torrenti che scendono dolcemente verso il mare: il più grande di questi, lungo circa 3 km sfocia nel porto di Capraia.
Geologicamente l’Isola è costituita da potenti colate di andesite, cui si associano talora tufi e brecce, solo nella punta dello Zenòbito (nella punta a sud) si trovano rocce basaltiche dovute ad eruzioni più recenti.
Nella costa quindi, ovunque rocciosa e inaccessibile, priva di strade, si aprono grotte ed insenature di aspra bellezza, con guglie modellate dall’erosione delle acque.
La vegetazione, ricchissima e con specie endemiche rarissime, è essenzialmente costituita da macchia mediterranea (cisto marino, mirto, lentisco, rosmarino), con aree a macchie di oleandri e a euforbia arborea.
spacer Capraia - Cala Rossa
Il popolamento animale era un tempo caratterizzato dalla presenza di capre selvatiche e foche monache (ora estinte).
Unico centro abitato è Capraia Isola, dal paese si sale alla fortezza di san Giorgio eretta all’inizio del ‘400. Dal Piazzale della Bellavista 100m (minuti 15) si può osservare lo splendido panorama dell’Elba.
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ELBA
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Toscana, provincia di Livorno. Nel suolo si trovano tormaline, berilli, granati oltre magnetite, l’ologisto e la limonite dalle quali si cava il ferro da tremila anni; nella vegetazione il cactus, il corbezzolo, il castagno, l’ulivo e i vigneti dell’aleatico e del moscato generosi; arrivano di passo beccacce, quaglie e tordi.
Lunga, nel senso dei paralleli, km 27, larga km 18 (ma meno di 4 nel punto più stretto), con una superficie di km² 223,5, è la più grande delle Isole minori italiane; la separa dalla costa un braccio di mare ventoso di poco più di 5 miglia marine, il canale di Piombino.
La costa è molto accidentata, alta, rocciosa, intercalata da insenature di brevi spiagge; il Monte Capanne m 1018 è la massima elevazione.
Il clima è dolce (9°C la media di gennaio e 24°C quella di luglio).
L’Isola d’Elba è una gemma caduta in mare: ha cale, baie, promontori e scogli per 118 chilometri di costa caratterizzata da erti pendii di ulivi e mandorli, silenziosi aerei villaggi, lecci e assolati vigneti di uve da vino dolce, palme, agavi, ginestre, eucalipti e querce da sughero. Sul versante orientale, alla sabbia della spiaggia si mescola la polvere di pirite e domina nella roccia il rosso del ferro.

spacer Portoferrio scoglio

Portoferraio
. Già in antichità il centro principale. Conta 11042 abitanti.
E’ circondata da bastioni cinquecenteschi e orti che dovevano proteggerla dalle escursioni barbaresche.
Sta su un promontorio che chiude una rada solare.
Si può raggiungere con una breve passeggiata la casa di Napoleone dove fu esiliato, dopo lo sbarco avvenuto il 3 Maggio 1814 sino alla sua partenza il 26 febbraio 1815.

Marciana. Borgo sulle pendici del Monte Capanne ha un’altitudine media di 375 m e 2244 abitanti.
E’ località di villeggiatura, circondata da boschi di castagni che coprono le pendici settentrionali del monte; sovrastata dalle rovine di un castello, guarda le terrazze di vigne, la macchia mediterranea, i valloni che scendono alla riva del mare.
spacer Marciana Marina e Monte Capanne

Marciana Marina è località balneare, sita a 6,5 km a nord-est di Marciana, con un porticciolo turistico caratteristico. E’ disposta a mezza luna lungo la spiaggia allo sbocco di un vallone, sulla costa settentrionale; all’inizio del molo è visibile una torre del sec. XII.

Porto Azzurro. Gli spagnoli nel 1603 costruirono la fortezza di Portolongone (ora penitenziario) che domina da un promontorio il paese e il golfo.

Penisola di Lacona
. Percorrendola si osserva un paesaggio di bosco e spiagge di sabbia fine.

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PIANOSA
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La Planasia dei Romani è l’isola più vicina alla costa dell’Elba (14 km), prende il nome dalla conformazione pianeggiante del suolo (l’altitudine massima è m 27).
E’ all’incirca triangolare, lunga km 5,8 e larga 4,6 con un’estensione complessiva di 10,25 km².
L’isola è dal 1858 una colonia penale, non accessibile.
Dal punto di vista geologico è costituita in gran parte da calcare conchiglifero poggiante su un substrato marnoso.
Sulla costa orientale, nella baia di San Giovanni, poco a nord del porto di Pianosa, rimangono i resti di una lussuosa villa romana, abitata da Agrippa Postumo (12 a.C. – 14 d.C.).
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ISOLA DI MONTECRISTO
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Forse l’antica Artemisia, o Oglasa, dei Romani, sorge a 40 km a sud dell’Isola d’Elba e 63 km a Ovest dell’Argentario; ha una superficie di km² 10,39 ed è costituita da un’unica massa di granito culminante in 3 vette (altitudine massima, monte della Fortezza 645 metri).
La costa che si sviluppa per 16 km, è ovunque dirupata e molto frastagliata con numerose insenature d cui la maggiore è la cala Corfù, nella costa sud orientale, quasi una grande voragine inaccessibile in ogni punto. L’isola appare selvaggia e inospitale, incisa da valloni e crepacci e tormentata dall’erosione che ha modellato nel granito forme bizzarre e “lisciato” i versanti rocciosi a guisa di scivoli (i cosiddetti liscioni) o di gobbe.
Dichiarate nel 1971 riserva naturale terrestre, nel 1977 riserva biogenetica europea, nel 1979 zona di tutela biologica marina, infine inserita nel 1989 nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano è accessibile solo con visite organizzate e guidate, limitate a 1000 presenze annue.
Per informazioni: ufficio forestale di Follonica tel. 0566/40019.

Cala Maestra. Un unico approdo all’isola, a metà della costa occidentale, ha un piccolo molo presso il quale è l’ottocentesca Villa reale, ora abbandonata.
Di qui una mulattiera porta alle rovine dell’antico Monastero di Ss. Salvatore e Mamiliano, fondato dai Monaci benedettini e abbandonato nel 1553. Si narra che le sue ricchezze, portate nel continente, diedero origine alla leggenda di un tesoro sepolto dai monaci, argomento del famoso romanzo popolare “Il Conte di Montecristo”, di Alessandro Dumas.
Proseguendo verso nord si giunge ai ruderi della rocca eretta dai signori di Piombino.
Al largo della Costa Occidentale affiora dalle acque lo scoglio d’Africa o Formica di Montecristo, piccolo banco roccioso su cui è un faro.
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GIGLIO
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Seconda isola dell’Arcipelago toscano, in provincia di Grosseto e conta 1558 abitanti ed ha un’estensione di 21,21 km².
Presenta una lunghezza di 8,7 km e una larghezza di 5 km.
Di forma ellittica e di natura granitica, è quasi tutta montuosa (la massima altezza si raggiunge a poggio della Pagana m 498).
Circondata di scogli dista 8 miglia marine a ponente dell’argentario.
A oriente si aprono insenature sabbiose attrezzate per il turismo balneare.
L’isola appare modellata dall’uomo nei frequenti terrazzamenti sull’orlo delle scogliere strapiombanti, strappate alla macchia mediterranea e alle capre selvatiche (il nome della località deriva dal greco “igilion”, ossia capra) per la coltivazione della vite che dà un vino pregiato e forte “l’Alsonaco”.
Odorosa nella brezza: entrano negli scorci del paesaggio l’ulivo, il castagno, il leccio, il pino e i corbezzolo, lentischi, mirti ed eriche; nidificano uccelli di passo.
Gli insediamenti principali sono tre: Giglio Porto, Giglio Castello (sede comunale) e Giglio Campese.

spacer Giglio tramonto
Giglio Campese. Situato a nord-ovest e dotato di un’ampia spiaggia per turisti.

Giglio Porto
. Sulla costa orientale, è il miglior punto di approdo; il paese animato nei periodi estivi si stringe intorno al porto.

Giglio Castello. Antico borgo, km 6 a nord-ovest di Giglio Porto, chiuso da una cerchia di mura medioevali; dall’alto domina la Rocca con una porta trecentesca
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GIANNUTRI
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La più meridionale dell’arcipelago toscano, è amministrativamente ricompressa nel comune dell’isola del Giglio, rispetto alla quale si colloca 16 km sud-est.
Ha la forma di mezzaluna, lunga 2,6 km, con una superficie di 2,62 km².
Culmina in tre poggi: Capel Rosso m 88, Monte Mario m 78 e Cannone m 68; uniti da una falce di terra bassa che arrivi fino ai 29 m e cade quasi ovunque in una scarpata di scogli.
Di natura calcarea, ha una costa quasi tutta rocciosa, con due sole spiagge ghiaiose.
Non lontano a nord, sul costone roccioso rimangono i ruderi della grande Villa dei Domizi Enobarbi (visitabile solo in parte), edificata probabilmente nel I sec. a.C. e poi confluita nel patrimonio imperiale per volontà di Nerone.
Vi è rigogliosa la macchia mediterranea caratterizzata dal leccio e vi nidificano il falco pellegrino (specie protetta dalle direttive comunitarie), il picchio e il gabbiano reale.
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